sabato 15 novembre 2014

Il futuro energetico dell'Italia e dell'Europa: un unica rete elettrica europea con l'aiuto dell'Africa.


Come è possibile coniugare produzione energetica rinoovabile, all'economicità di acquisto e alla diffusione su scala europea. Niente di più semplice!

Basta creare UNA RETE ELETTRICA UNICA PER TUTTA L'EUROPA. Basta unire tutti i gestori di rete e tutti i mercati dell'energia di ogni stato aderente all'UE. Si formerà un mercato unico, gestito da tutti i paesi europei, dove si venderà energia prodotta all'interno di ogni singolo stato europeo e si scambierà tra i vari paesi in modo trasparente e ad un PREZZO UNICO.

Questa sarà l'occasione per tutti gli stati membri di ampliare il proprio parco di centrali che producono solo energia rinnovabile. Ciò consentirà agli stati europei di ritardare gli investimenti per lo stoccaggio di energia intermittente come quella solare, la cui produzione è ottimale da noi e in Spagna, ma anche di creare finalmente una comunità europea anche nel campo energetico. Ciò consentirà l'inserimento all'interno del panorama energetico europeo quelle società che producono energia da fonti rinnovabili per poi rivenderla ai gestori di rete. Ciò consentirà un notevole abbassamento dei prezzi dell'energia poiché c'è concorrenza tra le vari società di distribuzione; infatti il mercato unico consentirà, ad esempio, alla RWE, una società elettrica tedesca, di operare in Italia con i loro prezzi e pacchetti. Inoltre grazie ad una cooperazione tra stati sarà possibile improntare in maniera più facile e veloce l'avvento delle fonti energetiche rinnovabili grazie allo sfruttamento più mirato alle risorse di ogni singolo stato ed importare l'energia prodotti da stati extra-unione come vogliono fare i rappresentanti del progetto Desertec.

Desertec è un progetto da 400 miliardi di euro che prevede la realizzazione di numerose centrali elettriche (principalmente ad energia solare) nel Nord Africa e nel Medio Oriente, collegate tra loro e con altre centrali europee tramite un’ innovativa rete elettrica (Super-grid) in grado di soddisfare il 15% del fabbisogno energetico europeo. Il tutto è previsto entro il 2050. Il perno del progetto è l’incredibile quantità di energia che potrebbe essere prodotta in zone come il deserto del Sahara dove i raggi solari colpiscono la Terra con maggior forza.
 

Questo progetto venne ideato tra il 2003 e il 2007 grazie al contributo di una rete di politici, istituti di ricerca ed economisti chiamata TREC (Trans-Mediterranean Renewable Energy Cooperation). Da questa rete nacque nel 2009 la Desertec Foundation, una fondazione no-profit con l’obiettivo di diffondere e realizzare il progetto.

Una tale progetto non poteva che attrarre numerosi ed importanti investimenti da parte di aziende che volevano entrare a far parte di questa impresa. Così venne creato il consorzio DII (Desertec Industrial Initiative) che vanta la presenza delle italiane Enel e Terna, della tedesca Eon e Rwe e di altre importanti aziende. Anche la stessa Desertec Foundation entrò a far parte del consorzio.

La crisi economica, i recenti avvenimenti in nord africa ed il rifiuto spagnolo di costruire un elettrodotto che si collegava con il Marocco (dovevano solo passare lo stretto di Gibilterra) hanno costretto molte aziende partecipanti ad abbandonare l'impresa ma ciò ha suscitato la mia idea.

Seppur nobile, il gesto della Desertec Foundation non può nascondere agli occhi del mondo e degli investitori che il progetto si trova in una fase critica. Se si analizza la situazione, il problema più grande per la realizzazione del progetto si trova negli intermediari politici con cui i dirigenti della fondazione devono interagire. In campo europeo, l’esempio già citato della Spagna fa riflettere molto sull’esigenza immediata di un unico intermediario che faccia effettivamente l’interesse dell’Europa. È ormai risaputo che gli Stati europei non sono in grado di garantirsi da soli l’approvigionamento energetico necessario e sono quindi costretti a comprare energia da Paesi al di fuori dell’Unione, causando così sia l’aumento del prezzo delle merci prodotte che risultano meno competitive sul mercato sia l’insicurezza di non avere sotto controllo la fonte di approvvigionamento dell’energia.

Risulta quindi necessaria per l’Europa una rete elettrica sovranazionale, come può essere quella del Desertec, che renda autosufficiente anche il Vecchio continente. Purtroppo finché non ci sarà un governo europeo sarà l’interesse di ogni singola nazione a prevalere sull’interesse generale.

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