È passato quasi un mese ed ancora non si è fatto sentire come si deve, come se fosse ancora tutto all'oscuro, tanto che se si fa una ricerca su google ci sono solo 3 risultati utili: sto parlando del FOTOVOLTAICO IMDF o fotovoltaico a diodi. Il fotovoltaico è stato ideato da Alfredo Chiacchierone, un elettricista umbro.
Si tratta di un pannello che ha una rendimento quattro volte superiore al fotovoltaico normale, ha una durata di 50 anni, lavora anche a 130 gradi centigradi di temperatura e costa meno di un terzo rispetto ad un normale pannello fotovoltaico al silicio.
L’idea è ottenuta modificando i diodi led. All’interno dei diodi è stata immessa una miscela di gallio indio e carburo di silicio. Poi i diodi sono stati impilati per formare dei pannelli a 14 strati. Questi diodi catturano uno spettro di luce molto ampio nelle lunghezze d’onda portando il rendimento al 64% rispetto al 16 % dei pannelli fotovoltaici d’uso comune.
Per dare una idea su una superficie di un pannello fotovoltaico che è di 1,6 metriquadri il pannello a diodi produce 984 Watt contro i 256 Watt di un pannello fotovoltaico odierno.
Inoltre il pannello Imdf è in plastica e quindi non è particolarmente delicato e può essere calpestato e anche sommerso.
Il problema sta nel fatto che l'idea sembra troppo promettente ma a distanza di un mese ancora si sa poco o nulla dell'inventore e della sua invenzione tanto che fa presagire ad una bufala creata solo per spillare fondi europei.
D'altro canto se illuminiamo un diodo led qualsiasi (come quello delle lampadine a led o quello dei telecomandi), possiamo rilevare una tensione, ma non paragonabile all'efficienza di questo superpannello.
Inoltre i ricercatori della Università della California a Berkeley hanno però dimostrato un concetto simile a quello di Chiacchieroni. L’efficienza di queste celle a led dette LED-Type è pari al 33%. L'idea alla base delle celle LED-Type è che un dispositivo progettato per favorire l’emissione dei fotoni di luminescenza è in grado di raggiungere una differenza di potenziale elettrico ben superiore a quella dell’analoga cella fotovoltaica tradizionale.
Due anni fa, l’azienda Alta Devices, co-fondata dallo stesso Prof. Yablonovitch, ha sfruttato questo concetto per creare un prototipo di cella solare di arseniuro di gallio (GaAs), il quale ha battuto il record di efficienza relativo alla categoria delle celle mono-giunzione, passando dal 26% al 28.3%. L’azienda è riuscita a raggiungere questo traguardo progettando la cella in modo da agevolare l’emissione di fotoni generati all’interno del materiale, e incrementando, tra le altre cose, la riflettività dello specchio posteriore. Yablonovitch sostiene che l’applicazione di questo principio consentirà ai ricercatori di arrivare in pochi anni a celle solari di efficienza prossima al 30%, con importanti applicazioni a livello pratico.
Tutto ciò però non crea basi scientifiche sulla reale efficienza delle celle imdf e quindi in tutti viene in mente il sospetto se la cella funziona veramente con le caratteristiche da lui espresse.
Non ci resta che attendere news più promettenti.
La notizia è abbastanza vecchia , quindi per ciò che riguarda oggi ci sono aggiornamenti e se si si possono avere dei ragguagli?
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