martedì 12 novembre 2013

Il teleriscaldamento, una terra promessa per il riscaldamento di medie e grandi città.

Il teleriscaldamento è una forma di riscaldamento che consiste nella distribuzione, attraverso una rete di tubazioni isolate e interrate, di acqua calda, acqua surriscaldata (detti fluidi termovettori), proveniente da una grossa centrale di produzione, alle abitazioni con successivo ritorno dei suddetti alla stessa centrale.

Il calore viene prodotto soprattutto in una centrale di cogenerazione a combustibili fossili o biomasse, oppure utilizzando il calore di recupero proveniente dalla termovalorizzazione dei rifiuti solidi urbani.Oltre alle biomasse, le altre fonti di energia rinnovabile utilizzate per il teleriscaldamento sono la geotermia (in Italia a Ferrara) e il solare termico (Solar District Heating). Un'altra fonte di energia "a costo zero" è l'uso di calore di scarto da processi industriali.

In genere in un impianto di teleriscaldamento l'impianto di cogenerazione è dimensionato per produrre metà della potenza massima di picco e, in assenza di guasti, durante l'anno produce circa il 90% del calore totale prodotto. Ad essa è affiancata una centrale termica di supporto, in grado di coprire da sola l'intero carico di picco, che interviene quando la centrale di cogenerazione è guasta o non riesce a coprire da sola la domanda. In questo modo, si riesce a raggiungere elevate efficienze di sfruttamento dell'energia primaria, fino all'80%.

Il fluido termovettore più utilizzato è l'acqua, che solitamente viene inviata a circa 90 °C e ritorna in centrale a 30-60 °C. La temperatura di ritorno dipende dal tipo di terminali di riscaldamento dei destinatari: mentre i normali radiatori (termosifoni) richiedono temperature di esercizio di circa 60-70°C, vi sono terminali che richiedono temperature di esercizio molto inferiori, come i ventilconvettori (45 °C) e i pannelli radianti (35 °C) e permettono quindi temperature di ritorno inferiori. A destinazione il fluido termovettore riscalda, attraverso uno scambiatore di calore (generalmente a piastre), l'acqua per l'impianto di riscaldamento della abitazione. Lo scambiatore, che sostituisce il nostro sistema di riscaldamento (a gas, gasolio o elettrico), può produrre anche acqua calda sanitaria.

Le perdite energetiche, secondo uno studio Norvegese, derivanti dalla distribuzione del fluido termovettore nella rete sono inferiori al 10% sul totale di calore prodotto dalle centrali.

Inoltre questo sistema sembra molto conveniente dal punto di vista economico; infatti sembra che il teleriscaldamento sia più economico del riscaldamento a gasolio (circa il 40% in meno), del metano (circa il 10% in meno) e del GPL o gas liquido (circa il 30% in meno).

Il teleriscaldamento inoltre può anche accumulare sotto forma di energia termica anche l'energia elettrica rinnovabile in eccesso, che quindi costa di meno, grazie a pompe di calore con un COP (coefficiente di prestazione) minimo di 2,5.

Un sostituto estivo del teleriscaldamento è il teleraffrescamento.
Una tecnologia che è in via di sviluppo è lo sfruttamento del calore per il teleraffrescamento tramite il ciclo frigorifero ad assorbimento.
I condizionatori elettrici consumano elettricità per produrre l'energia frigorifera necessaria; in questo modo si ha una degradazione di un'energia pregiata (l'energia elettrica) per ottenere la quale si è precedentemente degradata altra energia. Infatti, generalmente il rendimento di una centrale termoelettrica si aggira generalmente attorno al 40%, quindi più della metà dell'energia chimica del combustibile viene dispersa nell'ambiente sotto forma di calore. Si ha dunque un doppio spreco, perché da un lato non si sfrutta del calore prezioso, e dall'altro si spreca l'elettricità prodotta.
Pertanto, utilizzare direttamente una fonte di calore per produrre freddo costituisce un aumento dell'efficienza e un risparmio energetico, specie se il calore proviene da un impianto di teleriscaldamento che usa il calore di scarto di altri processi, come accade nella cogenerazione e nell'incenerimento o il calore prodotto dal solare termico molto abbondante nei periodi estivi.

L'Arca Energetica, a questo proposito, ha avviato un progetto per la progetto di un impianto di teleriscaldamento ad energia rinnovabile o di recupero per una città di 70.000 abitanti.


sabato 21 settembre 2013

1° Intervento - Illuminazione

Il primo intervento sulla casa è l'impianto di illuminazione. Il mio scopo è di sostituire tutte le lampadine obsolete e a CFL (perchè sono poco efficienti) con quelle a led.
Il punto è che mi sono trovato in una giungla di lampadine a led che chiunque potrebbe acquistare la lampadina sbagliata.
Quella che segue è una piccola guida che spiegherà il tortuoso mondo delle lampadine a led.

Per comprare la lampadina giusta per voi NON DOVETE FIDARVI della dicitura "SOSTITUISCE LE LAMPADINE DA 60W" perché spesso la potenza luminosa (LUMEN) non corrisponde alla vecchia lampadina.
Quando devo scegliere una lampada che sostituisce quella tradizionale ,bisogna verificare che la luminosità (lumen) sia equivalente. E soprattutto DIFFIDATE DALLE CINESERIE.
Per fare ciò controlla la seguente tabella:

Luminosità (Lumen)Consumo lampada risparmio energeticoConsumo lampada incandescenza
250 Lumen4 watt20 watt
330 Lumen5 watt25 watt
460 Lumen7 watt35 watt
600 Lumen9 watt45 watt
730 Lumen11 watt55 watt
860 Lumen13 watt60 watt
1000 Lumen15 watt75 watt
1300 Lumen20 watt100 watt
1600 Lumen24 watt120 watt
1660 Lumen25 watt125 watt
1850 Lumen28 watt140 watt
2000 Lumen30 watt150 watt
2130 Lumen32 watt160 watt

Un'altra considerazione va fatta per la durata delle lampade che ne determina il tempo di sostituzione.

Confrontando durata delle lampade tradizionali con quelle a basso consumo energetico :

  • Lampade ad incandescenza 1000/1500 ore
  • Lampade ad alogena 4.000 ore
  • Lampade neon (fluorescente) 6.000 ore
  • Lampade a scarica (lampioni) 4.000 ore
--> lampade a led 50.000 ore
--> lampade a led 50.000 ore
--> lampade a led 50.000 ore
--> lampade a led 50.000 ore

E' chiaro che una lampada a Led si paga da sola nel tempo lavorando 10/50 volte più delle altre lampade.

Esempio:
Una lampada a LED ,accesa 8 ore al giorno per tutto l'anno durerà per almeno 17 anni mentre le altre da 5 mesi a 2 anni.

L'altro problema è il ciclo di accensione/spegnimento (soprattutto per le lampadine a risparmio energetico) dove spesso si arriva ad un risultato di 1000/2000 cicli (contro i 50.000/100.000 dei led). Quindi se usiamo la lampadina nei posti dove l'accendiamo spesso e per poco tempo (bagno, ripostiglio, corridoio, ingresso ecc.) la lampadina avrà una durata molto inferiore delle ore promesse.

Per questo è meglio adottare le lampadine a led ma in particolare quelle con i POWER LED che garantiscono un consumo dimezzato rispetto ai led tradizionali.

Poichè hanno un costo molto esoso circa (30€ online per una da 1100 lumen) si potrebbero anche autocostruirle con materiali di scarto e con un costo massimo di 10€.
IL DISCORSO SUI POWER LED SARÀ TRATTATO NEL PROSSIMO POST. 

Ora parliamo di Quali lampade acquistare.
Innanzitutto per il colore si può andare anche a preferenza.

In generale le lampadine più diffuse sono:
- 1300 lumen per cucine e camerette.
- 800/900 lumen per camere da letto
- 600 lumen (diffusa) + 400 lumen (diretta) in bagno.
- 600/800 lumen corridoio, ingresso e ripostiglio.

Se seguite questa semplice guida per orientarci nel mondo dell'illuminazione potreste risparmiare il 60% sia di energia che di soldi.

Tutti gli apparecchi "succhia-energia"

Salve a tutti,
ecco a voi una lista di tutti gli apparecchi che "succhiano" energia nella mia casa.

  1. Frigo del 1994 della Rex da 200 litri + 110 di congelatore mono motore.
  2. Tv Led LG 26LS3500 Hd Ready con digitale incorporato + CAM
  3. Fornetto elettrico 22 litri Potenza 1400w (quello che si usa + spesso).
  4. Forno elettrico Ariston del 1994 (Non si usa mai)
  5. Smartphone Samsung Galaxy S3 4G (I9305)
  6. Smartphone Nokia N73
  7. Cellulare Samsung SGH-E350V Brandizzato Vodafone.
  8. Telefono cordless + vivavoce Brandizzato Telecom
  9. Lampadina CFL da 25w (1250 lumen)
  10. Aspirapolvere Folletto (vecchissimo modello ma ancora funzionante).
  11. Antifurto
  12. 4 Lampadine da 60w (ingresso) 
  13. 2 lampadine da 60w (corridoio)
  14. 1 Lampadina da 75w (Camera da letto)
  15. Tv 17" Mivar (i vecchi) con digitale esterno
  16. Vecchia Radiosveglia Digitale
  17. Phon da 2000w
  18. 2 Lampadine dell'IKea CFL 11w (600 lumen)
  19. Lavatrice da 5kg Rex RLT5 del 1995 Carica dall'alto (non il plusultra ma funziona alla grande).
  20. Termocamino a legna ad aria (consuma solo con la ventola in funzione).
  21. 12 lampadine da 15w cad per lampadario a candela 
  22. Tv Samsung LE40B530P7W Full HD con Digitale incorporato + CAM
  23. Lampadina a CFL 25w (1300 lumen).
  24. Lampada da lettura con lampadina 11w (600 lumen)
  25. Radio CD Sony
  26. Radio Sveglia Digitale
  27. Telefono Vodafone Casa + Modem Vodafone
  28. PC Portatile Packard Bell Easynote TJ65 (che uso ora)
  29. Stampante Multifunzione Epson Stylus SX115.
  30. 2 Computer vecchi che non utilizzo più con relativi monitor.
  31. Serranda elettrica Garage.
  32. Due plafoniere a Neon Da 120 Cm con 2 tubi a Neon.
  33. Seghetto Alternativo (Per tagliare legna).
  34. Trapano elettrico Black&Decker.
  35. Ferro Da Stiro a Caldaia Polti Vaporella Prof 1300.
Comincerò inizialmente facendo una stima delle priorità sugli interventi da realizzare per raggiungere lo scopo.
Gli interventi che farò verranno postati con l'etichetta "700 kwh" e raccolti nella pagina "Progetto 700 kwh".
Consiglio a tutti di comprare un Wattometro economico sui 20 € che supporti potenze fino 3000w a 240V 16A.

venerdì 20 settembre 2013

Consumare 700 kwh all'anno di elettricità.

In questa serie di articoli proporrò una serie di attività, consigli e stili di vita per consumare 700 kwh annui di energia elettrica in un appartamento di 120 mq in zona climatica C.

Attualmente la casa consuma circa 2000 kwh annui senza accorgimenti particolari.

La casa è composta da due camere da letto, ripostiglio, due bagni, soggiorno con termo-camino ad aria, cucina e corridoio.

Portare i consumi a 700 kwh significa diminuire la nostra dipendenza energetica del 65% e permetterà di installare pannelli fotovoltaici di appena 1 kwp.

BISOGNA SEMPRE DIMINUIRE PRIMA I NOSTRI CONSUMI PRIMA DI INSTALLARE PANNELLI FOTOVOLTAICI IN MODO DA DIMENSIONARE MEGLIO L'IMPIANTO.

lunedì 29 luglio 2013

Come calcolare la vostra classe energetica della casa.

Già come ho anticipato nel precedente post ecco un calcolo facilissimo per poter calcolare, come la definisco io, la vostra efficienza energetica nel riscaldamento della vostra casa.

Questo perchè la casa consuma per come è costruita e per come noi ci comportiamo: anche noi che la abitiamo e la conduciamo abbiamo grande influenza sui consumi! Ma per quanto bene noi ci sforziamo di condurla non riusciremo mai ad andare oltre ad una certa soglia di risparmio: la casa che abbiamo più di tanto non può trattenere il calore!

Quindi iniziamo a prendere carta, penna ed una calcolatrice.

Prendiamo in esempio la mia abitazione situata in provincia di Salerno in una citta situata a 43 metri sul livello del mare.

L'abitazione è in un condominio costruito nel 1982 all'ultimo piano (sopra c'è il sottotetto con tetto rifatto 2 anni fa). Quando ho fatto il buco per il climatizzatore ho notato che ci sono 2-3 cm di isolante (lana vetro) nel muro perimetrale.
La metratura netta della casa è di 119 mq, ha una caldaia a gas metano che dopo l'installazione del termocaminetto ad aria funziona soltanto per l'acqua calda sanitaria. Il contatore del gas è unico per caldaia e per la cucina. Per me questo dato è irrilevante ai fini del consumo.

In seguito proporro un esempio contando i consumi del gas.

Io consumo 15 qt di legno misto tra quercia e faggio. Il termicaminetto ha un efficienza dell'80 %.
Inoltre ho calcolato il consumo dei climatizzatori che vengono utilizzati nelle camere quando il camino è spento che è circa 15 kwh.

Cominciamo a calcolare

Consideriamo che:
  • 10kWh= 1 litro di gasolio circa
  • 10kWh= 1 metro cubo di gas circa
  • 1 KG di legna equivale a 3.5 kwh
Iniziamo!
  • trasformo i 1.500kg della legna che brucio in kWh:  1.500*3.5= 5250 kwh
  • peggioro il risultato per colpa del rendimento stufa:  5250kWh / 0,80 = 6585 kWh
  • aggiungo al calcolo il consumo dei climatizzatori: 6585 kwh + 15 kwh= 6600 kwh
  • divido il risultato x i mq netti della casa: 6600 kwh /119 mq= 56 kwh/mq (arrotondato per eccesso)
Per ora la mia casa è Classe C secondo l'agenzia casa clima e quella nazionale (non male per una casa costruita dopo l'80)

Se usiamo anche la caldaia a gas (qualsiasi modello):
  • Prendiamo le bollette e calcoliamo il consumo di gas metano solo per il riscaldamento.
  • Prendo x es 1000 mc annui solo per il riscaldamento.
  • Trasformo i mc di metano in kwh: 1000mc*10 kwh/mc= 10000 kwh
  • Sommiamo gli altri eventuali consumi per il riscaldamento e dividiamo per i mq della casa.
Ecco le tabelle per vedere la vostra classe energetica.

Agenzia Casa Clima













A livello Nazionale vale questa tabella:
Classe A+  <16 kwh/mq
Classe A     tra 16,25 e 32,5 Kwh/mq anno
Classe B     tra 32,5 e 48,75 Kwh/mq anno
Classe C     tra 48,75 e 65 Kwh/mq anno
Classe D     tra 65 e 81,25 Kwh/mq anno
Classe E     tra 81,25 e113,75 Kwh/mq anno
Classe F     tra 113,75 -162,5 Kwh/mq anno
Classe G    &gt; 162,5 Kwh/mq anno

sabato 27 luglio 2013

La Certificazione Energetica degli Edifici

Tutti almeno conoscono cosa sia la certificazione energetica degli edifici.

Per chi non la conosce è un’informazione importante per tutti coloro che pensano di affittare o acquistare casa.
Serve per poter valutare il rendimento energetico di un edificio permette di confrontare più abitazioni e stabilire quale offra un maggior risparmio energetico secondo una stima costi/benefici.

La certificazione energetica è utile a determinare il valore di un immobile e diventa necessaria per ottenere una serie di sgravi fiscali nel caso in cui si decida di ristrutturare un edificio per migliorarne il rendimento energetico (sostituendo, ad esempio, gli infissi per risparmiare sul riscaldamento).
In caso di locazione o acquisto, per risparmiare ben oltre il 50%, bisogna scegliere l’abitazione con la classe energetica più alta, la classe energetica A: in questo caso, un edificio deve consumare meno di 29 KWh/mq all’anno (cioè 200-300 euro l’anno per 100 mq)
Un edificio classe B, invece, dai 58 ai 29 KWh/mq e così via, seguendo le altre classi: C, D, E, F, secondo i valori della scala energetica che, da un punto di vista puramente grafico, somiglia a quella visibile sulle etichette di frigoriferi e lavatrici (per intenderci). La classe G è la più bassa, con un consumo energetico di oltre 175 KWh/mq.

Conoscere la classe energetica, insomma, significa capire subito quali interventi siano necessari per migliorare l’efficienza complessiva e ridurre (o addirittura azzerare) i costi delle bollette gas e luce.
Oggi possiamo contare su costruzioni ad elevato comfort e sostenibilità, di classe A+, grazie alle energie rinnovabili: sono sempre più diffusi i pannelli solari, sistemi di ventilazione meccanica controllata (VMC) e soluzioni di domotica per avere il controllo totale della vostra casa con pochi e semplici gesti.

Per calcolare la classe energetica non si considera soltanto il fabbisogno energetico standard dell’edificio (per il riscaldamento, la produzione di acqua calda ecc.), ma sono rilevanti anche i materiali, il tipo di pareti e serramenti, senza dimenticare il clima della zona.
Inoltre, sono importanti le nostre abitudini personali, che possono influenzare parecchio i consumi.

Naturalmente bisogna far certificare la casa da uno specialista in certificazioni energetiche che determinerà in modo preciso la classe energetica della vostra casa.
Seguite il prossimo post che riguarderà il calcolo della vostra efficienza energetica in casa.

A presto.

martedì 23 luglio 2013

Cosa vuoi sull'arca energetica?

L'arca energetica dovrà garantire alla comunità i servizi che prima erano forniti direttamente o indirettamente dal petrolio.
Come ad esempio il cibo, l'acqua e la sanità; infatti il cibo per arrivare ai negozi viene trasportati su camion, treni, navi e aerei che funzionano naturalmente grazie al petrolio, inoltre essi vengono anche prodotti grazie al petrolio (macchine agricole a diesel).
L'acqua viene estratta grazie a pompe elettriche e viene trasportata grazie all'elettricità che spesso deriva dal petrolio.
Inoltre bisogna garantire l'igiene pubblica poichè gli ospedali sono alimentati dal diesel o da energia derivata dal petrolio, anche alcuni oggetti di uso comune negli ospedali come i guanti sono derivati dal petrolio e bisognerà produrre medicinali efficaci senza prodotti derivati dal petrolio.

Quindi:
- CIBO
- ACQUA
- SANITA'
- ENERGIA ELETTRICA
- RISCALDAMENTO E RAFFRESCAMENTO

- TRASPORTI

Alcune delle tecnologie che sostituiranno il petrolio esistono. Noi cercheremo di crearne delle nuove e di migliorare le precedenti.

E tu cosa vuoi portare sull'arca energetica?

lunedì 22 luglio 2013

Il Progetto

Il petrolio - il mitico oro nero - continua a essere la chiave reale della politica, sia interna che internazionale.

Il petrolio e gli altri combustibili fossili (gas naturale e carbone) sono la base della nostra civiltà e del nostro modo di vivere. Sappiamo che circa il 90% dell’energia primaria prodotta oggi in tutto il mondo (escludendo il legno) viene dai combustibili fossili, di questa la singola fonte piú importante è il petrolio greggio (circa il 40%), seguito poi dal gas naturale, dal carbone e poi a distanza dalle altre fonti.

Dal petrolio derivano la benzina per le auto, il cherosene per gli aerei, la nafta, gli oli pesanti per i diesel, le fonti dell’industria petrolchimica (materie plastiche, gomme, fertilizzanti, e così via). In pratica ne dipende l’intera vita delle società industriali, nei suoi aspetti privati (il riscaldamento) e pubblici.

Al momento, il mondo consuma più di 80 milioni di barili di petrolio al giorno, 29 miliardi di barili l’anno. Questa cifra sta salendo rapidamente, come già accade da decenni e l’aspettativa generale prevede che continuerà a farlo nei prossimi anni: l’Agenzia internazionale per l’energia prevede entro il 2030 un consumo di 121 milioni di barili al giorno.

Se pensate che il petrolio sia una sostanza prodotta inesauribile, vi sbagliate.
Già nel 1956 M. King Hubbert, famoso geologo passato dalla Shell al Geological Survey statunitense, rese pubbliche alcune conclusioni tratte da modelli matematici estremamente elaborati e dalla sua esperienza sul campo. L’oro nero, sostenne Hubbert, avrebbe raggiunto la punta massima di produzione (il cosiddetto picco) verso la fine del Novecento, per poi diminuire in modo abbastanza repentino fino all’esaurimento.
Naturalmente se conoscessimo il volume totale del petrolio a disposizione, sottraendolo a quello che abbiamo bruciato in questo secolo di pacchia (una cosa come 875 miliardi di barili), potremmo farci due conti. Ma su questa terra non c’è informazione più segreta, sia per oggettive difficoltà sia per le ragioni politiche e commerciali che spingono i principali attori a sovrastimare le proprie scorte.

Secondo i più ottimisti (vedi scheda) ci sono circa 900 miliardi di barili ancora da scoprire che, sommati alle riserve accertate, danno la rassicurante cifra di 2.600 miliardi. Visto che il consumo mondiale si aggira sugli 80 milioni di barili al giorno e continua a crescere del 2 per cento l’anno (ma c’è chi dice di più), la riserva di 2.600 miliardi collocherebbe il picco globale intorno al 2030 o anche più avanti, se si riuscissero a comprimere i consumi o a rendere energicamente più efficiente la produzione industriale.
Gli ottimisti inoltre continuano a sperare che vengano scoperti nuovi giacimenti giganteschi, anche se non succede da quasi trent’anni ed è considerato dagli esperti alquanto improbabile.

I pessimisti sostengono che fra petrolio accertato e quello non ancora scoperto le scorte non superino i mille miliardi di barili, collocando il picco globale intorno al 2010, ma ci sono analisti che, dati di produzione alla mano, pensano che il declino sia già cominciato e collocano il picco massimo di produzione nel 2004.

Chi ha ragione? Intanto dobbiamo trovare delle alternative.

L'arca energetica è un associazione che ha come scopo primario la ricerca delle tecnologie che sostituiranno completamente il petrolio e le altre fonti energetiche fossili.
Inoltre queste tecnologie saranno alla portata di tutti gli stati e soprattuto le persone del mondo.